Iosonouncane è uno strano animale (musicalmente) antropomorfo nel quale convivono dialetticamente canzone d’autore e tensioni elettroniche. Un’autorialità estroversa, lontana dall’intimismo, che parte dai limiti e dalle debolezze dell’autore al solo scopo di proiettarle all’esterno per guardare la società. “La Macarena su Roma” è infatti un disco sull’Italia di oggi, dove una prospettiva obliqua su fatti di cronaca (clandestini, rifiuti in Campania, morti sul lavoro, un incidente stradale) genera la scintilla necessaria per poter alimentare un discorso più ampio sulla società italiana. In “Summer on a spiaggia affollata” l’occhio dei bagnanti, socchiuso per il sole, guarda attraverso i fori del cappello di paglia (la prospettiva obliqua) i corpi spiaggiati dei clandestini affogati: disinteresse, difesa dei propri interessi, razzismo, violenza. Un album che è memore e consapevole di Gaber, Dalla, Ciampi, Battisti. Un autore che, sposando pienamente la posizione di De Andrè, si considera “un artigiano” che raffina il proprio manufatto e migliora la propria bottega. E poi c’è l’elettronica, sfondo e collante delle canzoni: fra le stratificazioni e i riverberi di un Panda Bear e le sovrapposizioni alchemiche di un Flying Lotus. La forma dei brani di Iosonouncane è tortuosa: le linee vocali, memori di certo beat italiano; la grana vocale e la teatralità elaborano David Thomas e Pere Ubu.
1. Summer on a spiaggia affollata2. Il boogie dei piedi3. Il corpo del reato4. Grandi magazzini Pianura5. Torino pausa pranzo6. Rifacciamoci la bocca coi cibi buoni di Gusto7. I superstiti8. Il sesto stato9. Il famoso goal di mano10. Il ciccione11. La macarena su Roma12. Giugno