LOVED Lp Indie Exclusive (Clear Blue Vinyl)
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“Tobeloved”, il brano di apertura del terzo album dei Parcels, LOVED, si apre con un crescendo di accordi di pianoforte e synth oscillanti lungo un minuto; risate e chiacchiere si espandono in armonie a più voci, e il charleston ratatat conta alla rovescia fino al drop. Quando arriva, il tono per l’intera raccolta è definito. LOVED è esuberante ed euforico, ma anche riflessivo. È un album di unità – tra di noi, con gli ascoltatori, nei groove – e questo è indiscutibile. “Come band abbiamo uno scopo per il nostro pubblico: dare gioia alle persone”, afferma il chitarrista/cantante Jules Crommelin. “Lo vedo come spirito, ed è una cosa incredibilmente potente.” Torniamo indietro all’inizio del 2023, quando il quintetto – composto dal chitarrista Jules, dal tastierista Louie Swain, dal tastierista/chitarrista Patrick Hetherington, dal bassista Noah Hill e dal batterista Anatole “Toto” Serret – si prese una pausa di sei mesi per la prima volta dalla formazione dei Parcels nel 2014, mentre frequentava ancora il liceo a Byron Bay, in Australia. Uniti dall’amore per i Tower of Power, i Megadeth, il batterista jazz panamense-americano William Emanuel Cobham Jr., i Country Gentlemen, i Jungle, i Beach Boys, Marvin Gaye e altri, e affamati di avventure, la band fece le valigie per Berlino, attratta dalla promessa di una città bohémien e festaiola e dalla sua fiorente scena elettronica. È una mossa che ha dato il via a una traiettoria inarrestabile: numerosi tour globali, un catalogo di album amati e acclamati e oltre un miliardo di streaming ad oggi. La loro discografia include l’omonimo album di debutto (2018), certificato doppio platino, l’ambizioso doppio concept album Day/Night (2021) e due dischi dal vivo, Live Vol. 1 (2020) e Live Vol. 2 (2023). Hanno inoltre venduto 600.000 album in tutto il mondo e collaborato con i Daft Punk al singolo “Overnight”, dopo che il duo francese aveva assistito al loro concerto di debutto a Parigi nel 2016. Ma torniamo al 2023. Quando il quintetto si è finalmente riunito, con Noah e Jules di ritorno da un lungo soggiorno in Australia, ognuno di loro ha portato sul tavolo composizioni individuali che hanno preso vita come canzoni dei Parcels negli studi di Berlino, Byron Bay, Sydney, Oaxaca e Città del Messico. (Questo approccio era l’antitesi del loro processo creativo per Day/Night, registrato in un unico studio nell’arco di due intensi mesi.) Qui, la visione libera ed espansiva della band permea i groove caldi e raffinati del disco. Prendi l’EP Leaveyourlove, il primo assaggio dell’album, uscito a novembre 2024. Scritto tra le onde del mare a Oaxaca, il brano riesce a essere allo stesso tempo sciolto e ipnoticamente orecchiabile, con riff alla Nile Rodgers ancorati alle inimitabili linee di basso di Noah. “Gran parte dell’essenza dell’album risiede in quella sensazione di relax che ho provato in Messico”, dice Jules. “Il sale, il caldo, è stato un periodo davvero bello.” Sebbene le ricche armonie a cinque voci della band siano sempre state caratteristiche e fondamentali, in questo album autoprodotto i Parcels alzano la posta in gioco registrando le loro voci all’unisono, raggruppate attorno a due microfoni, alla maniera dei primi Beach Boys. “Abbiamo iniziato a essere molto più liberi nel cantare e nell’improvvisare”, spiega Patrick. “Spero che vi sentiate come se foste in mezzo a noi quattro che cantiamo”. Questa tecnica e mentalità hanno portato anche all’inclusione di battute improvvisate, tipiche delle canzoni in studio, come nel pop anni ’70 di “Leaves”. Quindi, anche quando la sezione ritmica è rigida come un marchio di fabbrica (si ascolti “Ifyoucall” con la sua chitarra classica ondulata), l’atmosfera è spensierata e inclusiva, come se foste appena arrivati a una festa e inaspettatamente tutti i vostri amici fossero lì ad accogliervi. Questa atmosfera è sottolineata ancora una volta dalle esalazioni e dai fischi che punteggiano l’inizio di “Finallyover”. Non una canzone sulla rottura di una relazione che si crogiola nel sollievo, ma piuttosto un dolce addio in falsetto a un tour difficile. Anche in “Yougotmefeeling”, dove il testo tira il filo di una relazione in disfacimento, grazie alle voci di gruppo esuberanti e al synth ascendente senza fiato, i Parcels suonano straordinariamente allegri. E per chi si chiedesse quale sia il loro problema con la grammatica tradizionale: la mancanza di punteggiatura nei titoli delle canzoni è iniziata anni fa a causa di una barra spaziatrice rotta sul vecchio computer di Patrick, che si è semplicemente bloccata. “In realtà è fantastico unire le parole per crearne di nuove!”, osserva. Un finale appropriato arriva sotto forma di “Iwannabeyourlightagain” – una canzone di cinque minuti nata dall’improvvisazione, un mosaico di momenti, ricordi e relazioni, impostata su un ritmo incalzante, ben 58 BPM fuori dalla loro zona di comfort di 120. Contiene anche il verso: “Ricordo quando eravamo inesperti / Cinque persone e due mazzi di chiavi / Cercavamo con tutte le nostre forze di essere visti”. È un cenno a quanta strada abbiano fatto: non più cinque adolescenti appena arrivati a Berlino che si sistemano in un monolocale. Solo quest’anno la band suonerà in entrambi i weekend di Coachella, a Glastonbury e nel suo primo tour nelle arene negli Stati Uniti e in Europa. Non sono più “i ragazzini che imparano strada facendo”, come dice Patrick. Ora più che mai i Parcels sono alla ricerca, in esplorazione e nel contemplativo “Safeandsound”, abbracciano la loro ricerca. “Stai esplorando i confini dentro di te in ogni momento



