Questo album, che trasuda groove e spavalderia, si muove tra jazz-funk, radiosità cosmica da discoteca, slow-jam carichi di beat e soul psichedelico consapevole. Funk Reaction vede Smith muoversi in un territorio di fine anni ’70 dalle tinte disco-funk. L’album sembra più un progetto collaborativo orientato alla band che un’uscita da artista solista. Con la partecipazione di alcuni session player d’élite dell’epoca, tra cui Steve Gadd alla batteria, il chitarrista Lance Quinn e il bassista Bob Babbitt, l’album è legato sapientemente dall’autore, arrangiatore e direttore d’orchestra Brad Baker. Nel complesso, l’album è un superbo esempio della capacità di Lonnie Smith di fondere il jazz con elementi di funk, soul, disco e oltre, sperimentando idee e ampliando la portata del suo pubblico e del suo fascino.
